Stiamo assistendo , non da ora , ma da almeno una ventina d’anni ad una discussione che ha per oggetto Carl Gustav Jung uno dei padri della psicologia analitica, precisamente su un suo manuale “Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo”
Se da una parte gli scettici con a capo il giornalista scientifico Cecchi Paone ritengono che con questo manuale, Jung abbia considerato gli avvistamenti Ufo come una specie di disturbo mentale, gli Ufologi dall’altra ,con a capo il Pinotti del CUN considerano invece lo stesso “Manuale” come uno sdoganamento psichico da parte del famoso psicologo.
Sono convinto che gli appassionati e chi voglia intraprendere uno studio sul fenomeno, poco abbiano capito della questione:
Bisogna premettere, forse bisognerebbe che tutti premettessero che il Manuale e’ un “Saggio” forse destinato a lettori preparati in materia e soprattutto sulle teorie dello stesso.
Non sono sicuramente un esperto in psicologia, ma reputo necessario capire e spiegare cosa sto scrivendo , prima di capire se Jung credesse agli UFO o no
Mentre la Psichiatria è una branchia della medicina che si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali, la Psicologia che invece si può definire più che altro una disciplina facente parte delle scienze sociali, che si occupa di studiare il comportamento e la mente dell’uomo in maniera sperimentale o empirica analizzando i processi psichici.
Dalla psicologia si è sviluppa la Psicoanalisi che perde molta delle connotazioni meramente scientifiche, si può dire che la prova sperimentale è proprio il paziente, si basa sulla teoria dell’inconscio ovvero di studiare il metodo per far affiorare la parte irrazionale e nascosta di ognuno di noi.
Sicuramente padre della moderna Psicoanalisi fu Freud , Jung si staccò definitivamente dalle teorie dal maestro proprio perché non riteneva che al centro del comportamento psichico degli esseri viventi vi era l’istinto sessuale caposaldo del pensiero di Freud, riteneva invece il comportamento di una persona è dettato da un insieme indefinito ed indefinibile di complessi in relazione tra di loro (per complesso intendiamo un insieme organizzato di riproduzioni, consce e meno consce); Quando queste relazioni si spaccano, questi complessi singolarmente pretendono di guidare il comportamento , assistiamo quindi al processo di dissociazione che è all’origine del disagio psichico.
Tra i complessi fondamentali troviamo l’inconscio personale e l’inconscio collettivo , il primo è l’insieme dei ricordi ed esperienze che la nostra mente ha represso, ha dimenticato, cancellato; Il seconda appare come il deposito di tracce latenti provenienti dal passato ancestrale dell’uomo. E’ il prodotto dell’esperienza o condizionamenti imposti; In pratica l’uomo fin dalla sua nascita ha predisposizioni mentali elaborate dall’esperienza dell’umanità, su modelli preformati che derivano da esperienze ancestrali, quelli che lo psicologo chiama Archetipo : che si manifesta in simboli presenti in tutte le culture e in ogni epoca storica, in realtà,non abbiamo una conoscenza diretta con il simbolo o archetipo, possiamo percepire i suoi effetti, come immagini simboliche, in ogni genere di manifestazione emotive: sogni, sintomi nevrotici, visioni, fantasia, espressione artistica…
Per il momento fermiamoci qui e passiamo a considerare l’epoca in cui Jung scriveva e si occupava di apparizioni UFO.