Scartando i vari fantasiosi avvistamenti ufologici degli ultimi tempi ovvero : Laser astronomici o semplice semplice torce al led, riflessi, tafani nelle lenti della cineprese e plafoniere volanti, tanto da rinverdire gli antichi fasti in Striscia La Notizia, con contorni di riflessi a gogò’, mi ha incuriosito una foto virale che sta iniziando a girare nei social
Scattata durante la Missione Apollo 9 sopra la zona di Chuska Mountains nell’Arizona e di proprietà della NASA identificata come “AS09-22-3325” è stata inserita e discussa nel sito Black Vault dall’utente Willease (questo è l’indirizzo )
Dove vi si sarebbe immortalato un oggetto strano, triangolare, definito dall’utente come non sconosciuto o non identificabile
la foto in questione è sotto pubblicata
sotto il triangolo ingrandito
L’immagine non originale sarebbe stata ingrandita ma ricavata da una presente in un sito NASA a questo indirizzo ovvero la AS09-22-3325 . Sotto la osserviamo
La capovolgiamo è troviamo l’oggetto in questione
Ovviamente abbiamo tracciato con il cerchietto per indicare l’oggetto nella sua dimensione effettiva della foto .
Adesso per comodità ingrandiamo la zona dell’oggetto triangolare e così otteniamo
Abbiamo avuto quindi la sorprese di trovare 2 oggetti e non uno
In realtà penso che di anomalo o oggetto sconosciuto, abbiamo ben poco e proprio da considerare poco oggetto e molto artefatto
Una telecamera che viaggia nello spazio subisce parecchie e logoranti azioni fisiche tra cui le radiazioni solari che possono ovviamente provocare il danneggiamento di pixel , non è il primo caso di pixel mancanti scambiati per UFO, soprattutto in quelle scattate nello spazio e generalmente in posti senza la protezione dell’atmosfera terrestre (noti sono gli Ufo di Marte scattati da Curiosity)
Il tutto provato dal fatto che l’oggetto anzi gli oggetti in questioni ( davvero piccoli nell’originale ) sembrano essere attaccati alla lente e paradossalmente sovrapposti alla scena come gli stessi filtri dell’utente ci mostrano
Purtroppo la problematica dello Zoom utilizzato come filtro per analizzare foto e ben conosciuta, siamo d’accordo ad utilizzarlo per capire cosa si tratta e se ci sono elementi da indicare la sua origine ma non può in nessun caso sostituire la foto originale le cui dimensioni sono appunto significative per scoprire l’oggetto identificato
In Conclusione l’oggetto ritenuto anomalo è solo un artefatto dovuto alla esposizione delle telecamere a raggi solari senza la protezione dell’atmosfera
Non è sempre così facile riuscire a risolvere il caso ed è un duro lavoro ma se vi siete incuriositi di analisi di avvistamento potete incrementare le vostre conoscenze attraverso il mio Manuale Operativo di indagine Ufologica
L’apollo quello 9 d’autore